giovedì 18 novembre 2010
RIFLESSIONE SU CHI OFFENDE E VIOLENTA
RIFLESSIONE SULL'AMICIZIA:
Io penso che una persona invidiosa non potrà mai avere veri amici! Fra "fratelli e sorelle" non ci devono essere invidie... altrimenti che legame c’ è? L'amicizia è un sentimento puro, bello, sincero... è davvero rara solo pochi hanno la fortuna di averla trovata.... Chi trova un amico, trova un tesoro!
Vitiana 1^A
RIFLETTIAMO...
"L'educazione al sentimento, l'amore verso il prossimo è e dev'essere materia fondamentale ".
L'elemento più importante per avere un domani migliore è l'amore verso il prossimo. Non basta aiutare chi ha bisogno, è importante non fare distinzioni di razza, di lingua o addirittura discriminare chi è disabile...ma in più non bisogna sentirsi superiori, noi tutti dovremmo considerarci uguali! Questa lettura mi ha toccato profondamente perché mi ricorda una situazione scolastica simile alla nostra: nella nostra classe c'è una bambina disabile e io mi vergogno un pò
a dire che per noi è come se non ci fosse, perché non abbiamo modo di aiutarla. So che è
sbagliato, ma noi non abbiamo colpa, vorremmo essere più presenti nella sua giornata scolastica.
Questa lettura non mi ha fatto rendere conto di quante persone diverse ci circondano, ma
soprattutto che il nostro comportamento è a volte superficiale e scorretto!!
g.carlucci 1^ A
SOLIDARIETA' fra i BANCHI DI SCUOLA
domenica 14 novembre 2010
I DUE AMICI
Graziano Ciaco 1^ A
mercoledì 10 novembre 2010
IL GATTO E LA GATTINA
-Sì-rispose la gattina-così sarai uno della famiglia e se ti perderai nessuno potrà farti prigioniero! Anche se questa è una probabilità molto remota…-Il gatto, curioso, chiede:-Perchè remota?-
-Perchè-rispose la gattina-noi dovremo stare sempre qui, senza andare in giro a divertirci perché dovremo tenere lontano i topi, così il padrone ci darà tutto il cibo che vogliamo -Il gatto allora rispose:-Mi dispiace ma dopo questo che mi hai detto, ho deciso di andarmene, non voglio stare incatenato tutto il giorno a tenere lontano i topi, preferisco stare in libertà, anche se ci sono molte difficoltà da affrontare, piuttosto che stare rinchiuso in casa anche se con molte comodità, ciao!!!- La libertà è il bene più prezioso.ANTONIA CERONE 1°A
mercoledì 26 maggio 2010
Sono in classe…con i miei compagni… e ad un tratto non li vedo più……, mi trovo in un campo di calcio con la maglietta bianconera della Juve.
Realizzo.
Nooon è possibile…!
Vado in bagno. Tutto è diverso!
Mi guardo allo specchio e come per magia mi scopro... Alessandro Del Piero.
Poi di nuovo in campo, nello stadio: tutta la curva esulta per l’ennesima vittoria. Il derby d’Italia
Juve-Inter finisce ben 4-0!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alla fine vedo i giocatori. Esultiamo, mi stanno vicino e con loro… l’allenatore.
Fantastico…faccio un “bagno di folla”, taaanta gente, taaanti bambini che vogliono l’autografo, poi …ad un tratto mi ritrovo nella solita classe, con i soliti compagni, ma…… ho in mano un foglio sul quale c’è scritto a grandi lettere ALEX DEL PIERO!.
Alex B., I A
martedì 18 maggio 2010
Oltre la parafrasi...
Modello:
Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno
e la stagione e'l tempo e l'ora e'l punto
e'l bel paese e'l loco ov'io fui giunto
da'duo begli occhi che legato m'ànno.
Esercizi:
Maledetto sia l'giorno, l'ora, e l'punto
quando fui giunto
e da una vespa punto.
Quel giorno sia maledetto,
per la parola che ho detto,
per la rabbia dalla bocca mi è uscita,
ma poi assai me ne sono pentita.
Provateci anche voi: è divertente!
Laboratorio di latino
I lavori sono stati realizzati da alcuni alunni di 2^B e hanno l'obiettivo di verificare come la cultura degli antichi romani influenzi ancora oggi molti aspetti della civiltà contemporanea.
La settimana (Angela e Federico)
I numeri (Giulia e Antonia)
sabato 15 maggio 2010
Due Stati a confronto con le loro attrazioni turistiche
It is a big clock on a tower of the House of Parliament in London . The Big Ben is famous all over the world , it is very big and has a pendulum which is 3.9 metres long. Big Ben strikes the hours while four smaller bells strike the four quarter. We do not know exactly why this giant bell is called Big Ben .At that time there were two men. The first was a champion boxer Benjamin Gant and the other was sir Benjamin all a Member of Parliament. They inspired the nickname Big Ben but no one is sure which it was.
La Tour Eiffel a été construite par l’ingénieur Gustave Eiffel pour l’Exposition Universelle de 1889. Ce monument est le symbole de Paris .La Tour est entièrement en fer, pas en acier. Elle est composée de 18.038 pièces en fer, elle est haute 324 mètres et elle pèse 10.100 tonnes. On peut atteindre son sommet à pied ou en ascenseur. Aux deux premier étages il y a des restaurants , des snack bars et des magasins de souvenir. Au troisième étage on a installé l’antenne de la télé de diffusion de France.
Gli alunni della classe I B
venerdì 14 maggio 2010
Io ed altri amici miei di III B(Fabio,Gerardo,Antonio)con l’aiuto della nostra prof. Corso abbiamo costruito un modello di DNA.
Per costruire questo modello di DNA abbiamo usato una superficie di legno,del ferro filato,dei tubicini di plastica di 10 mm di diametro,dei cartoncini di colori diversi e della colla.
FASE 1
Abbiamo preso la superficie di legno e su di questa abbiamo fissato due filamenti di ferro filato cosi facendo abbiamo formato su di essa una struttura a doppia elica
FASE 2
Con il tubicino abbiamo ricoperto la struttura a doppia elica e abbiamo incominciato a ritagliare i cartoncini per costruire le basi azotate (Guanina, Citosina,Timina, Adenina)una per ogni colore. Colore rosso per la guanina,il colore verde per la citosina,il blu per la timina e il giallo per l’adenina. La molecola del fosfato l’abbiamo simbolicamente rappresentata come un cerchio giallo mentre lo zucchero come un pentagono regolare di colore bianco.
FASE 3
Una volta ritagliate queste basi azotate le abbiamo incollate sulla doppia elica facendole combaciare,cosi facendo abbiamo creato un vero e proprio DNA!!!
Il DNA è molto facile da costruire,provaci anche tu con i tuoi amici o con i tuoi familiari.
Costruire questo DNA per noi è stato davvero istruttivo!!!
mercoledì 12 maggio 2010
C’era una volta un Regno diviso tra Re Artù e Il Cavaliere Nero.
Tutti e due i re si contendevano una cosa perduta, il “guanto magico” che permetteva a chiunque lo indossasse, di maneggiare con grande abilità una spada.
Una sera apparve loro una grande ombra che li invitava a raggiungere una delle due porte situate ai confini del Regno.
Tutto era chiaro: uno dei due sarebbe arrivato prima e sooolo uno dei due avrebbe ricevuto il guanto magico.
Il giorno seguente i Re partirono insieme.
Re Artù aveva scelto come accompagnatori e fiduciari la Fata Madrina e Mago Merlino, il Cavaliere Nero, invece, Pinocchio e la Strega.
Dopo un lungo tragitto, giunti ormai alla meta, ognuno di loro scelse e prese la sua porta, consapevole dei pericoli che da subito avrebbe dovuto affrontare, primo fra tutti……, li, davanti ai loro occhi c’erano loro, due chimere, mostri mitologici, col corpo metà capra e metà drago.
Re Artù puntò sulla velocità…… fu svelto a tagliare la testa del mostro quando Merlino lo intrappolò in un cespuglio, mentre la Fata lo costringeva a bere una pozione immobilizzante.
Lo scontro del Cavaliere Nero andò diversamente.
Pinocchio, che aveva ormai detto molte bugie al suo padrone, si era ritrovato con un naso lunghissimo e pensò bene di “affilarlo” con un temperamatite fino a farne un’arma potentissima con cui avrebbe potuto trafiggere la chimera, ma
…… la Strega pasticciona aveva sbagliato: la chimera aveva bevuto la pozione della vita e non quella della morte…….!!!
Fortunatamente, il Cavaliere Nero fece in tempo ad intervenire, tagliò la testa alla chimera, ma…… incontrò la Fata Madrina che rimase incantata dalla sua bellezza e si prestò ad aiutarlo facendo addormentare Artù e Merlino con una pozione.
Approfittando del momento magico, il Cavaliere, non appena vide il famoso guanto, non esitò a prenderlo, lo indossò ed impugnò la spada……e subito acquistò la forza di ceeeento uomini.
L’incantesimo fatto dalla Fata Madrina non sortì però l’effetto sperato…… Merlino ed Artù erano già svegli e pronti alla vendetta:
Artù si misurava col Cavaliere Nero……
……era in grande difficoltà quando con una “spadata” lo ferì alle gambe e lo infilzò come un pollo allo spiedo.
Merlino, invece, prima “appiattì” la Fata Madrina, poi fece lievitare la Strega e Pinocchio fino a farli sbattere contro il muro, infine, per ordine di Artù distrusse il guanto: se fosse finito nelle mani sbagliate avrebbe provocato la fine del Regno…… e vissero per sempre “quasi tutti” felici e contenti.
Nunzio C., I A
martedì 11 maggio 2010
L'amico
Sicily
Dear Emily,
I am having one of the best holidays of my life.
We are in Sicily is one of the hottest places in Italy, but I love it!
Every day, we go to the beach. The water is a lot warmer than in
England. And the ice cream, are better, too.
At the moment, we are in Palermo. It’ s one of the most interesting
Towns.
In Sicily there are some beautiful churches and markets here.
The oranges in Sicily are bigger than the ones in our supermarkets!
Tomorrow, we’ re going up Etna. It’ s a volcano.
There are a lot of volcanoes in Italy, but Etna is the biggest.
My brother Domenico is a bit frightened!
I’m learning quite Italian.
“CIAO PER ORA” (hello for now!)
Write me soon,
With love,
Letter
Dear Robert,
this is a picture of my family. There is my father Gerardo my mother Maria and my sister Valentina.
My mother has got brown hair and green eyes, my father has got brown hair and brown eyes.
As you see I am not very tall but I am slim.
I’d like to be taller!! I have got brown, green eyes and brown, fair hair. What are you like?
My sister is shorter than me but she is younger. She has got brown hair and brown eyes.
My birthday is on ten November.
When is your birthday?
I’m twelve years old, and you?
Write soon and send me a picture of your family.
Antonia II B
lunedì 3 maggio 2010
domenica 2 maggio 2010
Costruire oggetti con legno di recupero
Con un po’ di fantasia abbiamo adattato e “rivitalizzato” delle mollette e degli anelli (quelli utilizzati dai tappezzieri) trasformandoli in simpatici oggetti quali: portatovaglioli e minuscoli quadretti.
Classi prime
mercoledì 28 aprile 2010
bambini
Bambini
Giocano sempre, fan mille risate,
credon nei mostri e nelle fate;
sono sinceri, hanno il volto giocondo:
sono i bambini...
sabato 17 aprile 2010
L'amico è...
ti rende felice, quando gli altri non lo fanno.
L'amico conosce la canzone del tuo cuore
e può cantarla, se hai dimenticato le parole.
L'amico è oasi nel deserto,
per te il suo cuore è sempre aperto;
la strada senza lui sarebbe buia e paurosa;
senza te, amico, non ha più senso nessuna cosa.
L'amico guarda il tuo errore, te lo fa notare,
così che tu possa evitare di sbagliare.
L'amico è caldo nella notte fredda,
è acqua quando hai sete,
è cibo quando hai fame,
è riposo quando sei stanco.
Grazie a tutti gli amici
che rendono i cuori degli uomini felici.
venerdì 16 aprile 2010
La mia cavalla si chiama Teresina, è un po’ grassa, ha la criniera marrone, una stella sul muso ed ha il manto di due colori : bianco e marrone chiaro. Io e lei siamo due vere amiche: giochiamo, corriamo, e ci divertiamo. Quando io vado dalle mucche, lei mi viene incontro e io mi metto sempre in groppa! Anche a mio fratello piace cavalcare mentre Angela, mamma e papà hanno un po’ paura.
Teresina aveva partorito un bel puledro che però dopo qualche giorno è morto: io ero molto dispiaciuta. Adesso aspetta di nuovo un cavallino: spero che non muoia anche questo! Papà ha detto che lo venderà, ma io e mio fratello vogliamo tenerlo. A me piace molto questo animale, perché è bello e soprattutto molto intelligente.
MASI GERARDA CRISTINA classe 5^ Castelgrande
Ho letto un libro che si intitola “Bianca senza macchia. Le avventure di una cellula”. Questo racconto parla di una cellula e di altre parti del corpo umano, quindi e’ anche un libro di scienze. Gli autori sono Luca Sciortino, che e’ uno scrittore scientifico, e Silvia Vignale, una biologa che è la disegnatrice di Bianca e dei suoi amici.
I personaggi di questo libro sono Carmelo De Pomis, Teo Lo Porto e Aristotele Logos. Bianca è la cellula nata in un osso nel corpo di Carmelo che è un ragioniere del mercato ortofrutticolo, Teo è il globulo facchino di tutto il corpo di Carmelo e conosce tutte le sue cellule. Teo dà l’ossigeno alle cellule e queste, come Peppina Tiramolla, danno l’anidride carbonica. Durante il viaggio Bianca incontra Aristotele Logos, professore di citoplasma che è allungato e frastagliato.
Questo libro mi é tanto piaciuto perchè mi ha affascinato il viaggio che hanno fatto Bianca e i suoi amici. Mi ha fatto ricordare il cartone animato “Viaggio nel corpo umano”, che ho visto alla tv, dove si animano le parti del nostro organismo.
Da questa storia ho imparato che anche i globuli si possono animare e con un pò di fantasia si può dare vita a tutto.
La pagina che mi è piaciuta di più è quella che descrive Teo il globulo rosso che porta l’ossigeno alle cellule e queste gli danno l’anidride carbonica che poi Teo riporta ai polmoni.
Consiglierei questo libro a chi vuole conoscere meglio come funziona il nostro corpo e a quelli a cui piacciono le avventure e le scienze.
ANTONELLA MALPEDE CLASSE 5- PONTE GIACOIA
Bianca senza macchia. Le avventure di una cellula.
L.Sciortino- S. Vignale
Editoriale Scienza
Il libro si può trovare presso la biblioteca del nostro Istituto.
mercoledì 14 aprile 2010
Categoria ragazze: io (Lara), salto in alto; Milena, corsa con ostacoli; Rosa, corsa di fondo; Costanza, salto in lungo; Silvia, corsa veloce e Marika lancio del vortex.
Categoria ragazzi: Enzo, corsa di fondo; Giuseppe, salto in alto; Emanuele, lancio del vortex; Gerardo, corsa veloce; Carlo, salto in lungo e Carmine corsa con ostacoli.
Ancora…
Categoria cadette: Rosetta, corsa di fondo; Marianna, corsa veloce; Maria Teresa, salto in alto; Valentina, corsa con ostacoli; Antonella, lancio del peso e Noemi salto in lungo.
Categoria cadetti: Dimitri corsa con ostacoli, Bernardo salto in alto, Fabio corsa veloce, Gerardo corsa di fondo, Eugenio lancio del peso e Antonio salto in lungo.
Eravamo tutti pronti, praticamente carichi….
Con noi, come sempre, A. Gervasio, il nostro mitico prof. di Scienze Motorie.
I risultati? Salto in alto sono arrivata prima ed è stato un bellissimo regalo di compleanno, bello anche perché, tra le ragazze mi sono classificata solo io, e il 7 aprile dovrei riandare a Potenza. Il prof. che ci gratifica sempre, ha detto che siamo stati tutti bravi.
Ma la cosa positiva, per noi, è stata anche un’altra… abbiamo conosciuto molti ragazzi e ragazze… io ho conosciuto tante ragazze: Giulia, Martina,…
Mi sono divertita molto e… non vedo l’ora che arrivi il 7 aprile per gareggiare.
Lara I A
On Saturday 20th March we went to Potenza's University for the "Spring Maths Games"... What a beautiful experience! The games were quite easy infact... we won! And… on 15th May we will go to Milan for the national final... Wow! We are looking forward to go to Milan!!!
Giulia Travaglio and Federico Macellaro
Class II B
lunedì 12 aprile 2010
Primavera!
Una brezza leggera
e cala la sera.
Un albero fiorito
e l'inverno è finito.
La cicala ora canta
del suo verso si vanta.
La natura si riveste
quelle primule son deste.
Una rosa è sbocciata:
Seguo la rana laggiù nel ruscello
salto le pietre, sembro un fringuello,
faccio bracciali con le margherite
le foglie nei rami non son più appassite.
Sento l'odore dei glicini in fiore,
vorrei poterli annusare per ore,
il sole mi bacia fino a tarda sera,
come mi piace la primavera!
(Silvia II^B)
venerdì 9 aprile 2010
Il sole scarseggia
e la foglia cade sulla reggia
di Caserta o di Versailles
non è importante questo sai!
Spoglio è l'albero del vicino
manca il profumo di un fiorellino.
le foglie prima colorate
adesso son tutte strappate
or ora le raccoglie
il marito con la moglie
Gli uccellini son partiti
e i loro nidi son spariti
Per questa breve poesia
sull’estate che va via
un compagno ci ha sfidato
e Cardarelli ci ha aiutato
Adriana Larito, Cristian Lepore, II A
Come vi avevo anticipato, dopo l'arrivo dei nuovi compagni e della nuova prof. nella mia classe, ne sono successe di tutti i colori e siccome sono un tipo ordinato… vi racconterò una cosa alla volta.
Dunque, oggi parlerò di Giorgia, la mia nuova compagna di classe. Questa ragazza ha la strabiliante capacità di farsi odiare da tutti, indossa sempre solo vestiti firmati e se la tira dandosi un sacco di arie.
L'altro giorno, prima dell'inizio delle lezioni, ha mostrato la sua nuova borsa alle mie compagne, ripeteva in continuazione che costava un sacco di soldi e che era nientepopodimenoche… di VALENTINO.
Silvia, la “regina della distrazione”, ha esclamato: “Come di Valentino?! Non hai detto che è la tua?”
Inviperita, Giorgia ha risposto: “Ma in che mondo vivi? Non sai che Valentino è un famoso stilista?” E poi (malignamente) ha aggiunto: “Ma cosa vuoi aspettarti da una che porta solo vestiti comprati al mercatino!”
Dopo queste parole è calato un silenzio pesante, sono ammutoliti persino Federico e Gabriele alle prese con un “singolare scambio di vedute” riguardo una partita di calcio.
È vero, Silvia è una ragazza un po' svampita, però è sempre gentile con tutti e comunque… che diritto aveva Giorgia di dire quelle cose? E poi… fanno forse così tanto schifo i vestiti comprati al mercato?
Un' offesa era stata compiuta e, come sempre succede quando chi fa parte della mia classe viene attaccato, è scattata la rappresaglia.
Gabriele, l'ex bulletto a cui Ilaria ha affibbiato l'azzeccatissimo soprannome “THE BOSS”, ha preparato il piano di battaglia.
Durante la ricreazione, quando Giorgia è andata in bagno, ha preso la carta unta e bisunta della pizza di Giulio e l’ha spiaccicata sulla preziosa borsa di Giorgia. Quando lei è tornata, ha visto quel disastro, è impallidita ed ha corso il rischio di finire sul pavimento.
Noi ci aspettavamo che avrebbe urlato e pianto e chiesto l'intervento della prof. , ma lei non ha fiatato e si è seduta senza guardare nessuno.
La rappresaglia però non era ancora finita…… purtroppo era solo all'inizio!!!
Il giorno dopo, sulla lavagna…… “c’era posta per lei”:
Ricorda e mira:
“Chi se la tira
subisce la nostra ira”
giacchè
con la borsa firmata
sei rimasta fregata
se continui a far la smorfiosetta
ti ri-sporcano la tua borsetta.
Giorgia ha capito subito il messaggio ed è scoppiata in lacrime; poi, prima che qualcuno di noi avesse modo di cancellare, sfortuna delle sfortune, è entrata la prof. di Lettere, in netto anticipo rispetto al solito…….
A quel punto sapevamo bene cosa aspettarci: una luuuunga e noiosa predica accompagnata dal solito compito di punizione. La prof. ha chiesto a Giovanni di spiegarle cosa fosse successo e lui lo ha fatto con molta precisione. Lei dopo aver ascoltato……… ha emesso il verdetto: Giorgia sicuramente aveva sbagliato, ma anche noi……. meritavamo la giusta punizione.
Federico ha cominciato a brontolare, Gabriele si è agitato sulla sedia e Valerio ha esclamato: “Posso dire una cosa?” Prima che la prof. rispondesse, lui è partito a razzo “ ma... la prof. che “conoooosce bbbbbene” la capacità di raccontare di Valerio lo ha STOPpato schizzando in piedi. Contemporaneamente Marco, il nostro sapiens sapiens, faceva sfoggio delle conoscenze acquisite parlando del Codice di Hammurabi e di altro che io, se mai ho appreso, ho dimenticato ormai da tempo.
“Va bene Marco… 8½. Però… ti faccio notare… che noi siamo sooolo nel 2010 dopo Cristo e ormai le faide sono fuori moda”.
Insomma non c'era verso di evitare la punizione!!!
A questo punto si è alzata Giorgia e ha detto: “Prof, non è giusto che lei punisca i compagni!!, la colpa è mia, sono stata molto cattiva con Silvia e per questo le chiedo scusa. Gli altri volevano solo vendicarla e farmi capire che avevo sbagliato, perciò se qualcuno deve essere punito quella sono io”.
E chi se lo sarebbe mai aspettato!!? Quella smorfiosetta ora si prendeva tutta la colpa!
Pericolo scampato!!! Giorgia ha conquistato la fiducia di buona parte dei compagni, fatta eccezione per Ilaria e Gabriele che continuano a non fidarsi…… boh!!! staremo a vedere... TO BE CONTINUED
Classe II A
domenica 4 aprile 2010
Strutture edilizie
Come prima cosa abbiamo costruito il modello della struttura muraria e dell’orditura utilizzando come materiale il legno.
Utilizzando dei bicchierini di plastica abbiamo ricavato delle tegole.
Abbiamo disposto sull’orditura molte file di tegole. Completata la distesa di coppi concavi, su questi, abbiamo disposto i coppi convessi completando la copertura.
Breno e Salvatore della classe I B
venerdì 2 aprile 2010
Modello di centrale
Il modello che ho realizzato si ispira alla centrale idroelettrica a salto.
Materiali utilizzati:
piani di compensato, chiodini, colla vinilica, gesso, polistirolo, cartoncino e colori.
Per l’impianto elettrico mi sono servito di una pila, filo elettrico, una lampada mignon con il relativo portalampada e un interruttore.
Salvatore Cardone classe III B
Allarme luminoso
Materiale occorrente: una pila, fili elettrici, cartoncino sottile, carta stagnola, nastro adesivo, lampadina con porta lampadina.
Procedimento:
abbiamo ritagliato un pezzo di cartoncino di 15 x 7,5 cm e lo abbiamo piegato a metà;
abbiamo fissato la carta stagnola al cartoncino ed il filo elettrico ad ogni pezzo di stagnola;
abbiamo collegato i fili in un circuito con la pila e la lampadina;
abbiamo disposto il sistema d’allarme sotto un tappetino simulando il calpestio di una persona. Quando i due pezzi di carta stagnola vengono premuti, il circuito si chiude e si accende la lampadina.
Alessio e Simone della classe III B
Prove con l'elettricità
Il mio circuito in serie è formato da 2 lampade in fila, cioè collegate una di seguito all’altra. La tensione della pila (4,5 V) viene ripartita tra i singoli apparecchi e quindi si devono usare massimo 3 lampade da 1,5 V.
Quando il circuito è chiuso le due lampade si accendono.
Se svito una lampada anche l’altra non si accende perché il circuito,in quel punto, rimane aperto.
mercoledì 24 marzo 2010
Se fossi dell’ Inter…
sarei contro Hitler
Se fossi Sneider
giocherei a Thomb Reider
Se fossi Materazzi
insulterei Bigazzi
Se fossi Cordoba
sarei poca roba
Se fossi Balotelli
mangerei… cavatelli
Se fossi Milito
avrei la scuola finito
Se fossi Stanchovic
odierei Ibrahimović
Se fossi Toldo
imiterei Poldo
Se fossi Lucio
ammirerei Confucio
Se fossi Muntari
farei un bel safari
Se fossi Cambiasso
sarei un asso
Il mio allenatore sarebbe sempre Murinho
anche se non fa mai neanche un ghigno.
Vito, I A
martedì 23 marzo 2010
prima ancor della lezione:
il mio Preside Autunno si chiama
e la sua scuola lui ama
Ogni giorno a scuola ci aspetta:
"Buon giorno ragazzi! ...vado di fretta"
In classe già c'è la Poeta, la prof. di inglese
poi entra il Colonna e saluta in francese
lui con noi è molto bravo
gentile, dolce e per niente avaro
Dice che noi della scuola siamo il “cuore"
e che "sono poche le cinque ore!"
Lui il rientro ci vuole far fare
e di pomeriggio vorrebbe insegnare
Preside grazie di cuore
soprattutto per il buon umore!
Francesca IC
RAGAZZI/Bambini
che hai sempre l’”occasione”
di incontrare i tuoi amici
di abbracciarli di baciarli e
di confidar loro tutto e
di passeggiare insieme a loro
ridendo e scherzando
come bambini con
i loro giocattoli nuovi
È stupendo sapere
che hai sempre l’”occasione”
di versare qualche lacrima
di gioia o di dolore
ma non importa…
la cosa più importante
è condividere sempre i propri sentimenti e le proprie cose
con loro,
i tuoi amici
le PERSONE più SPECIALI al MONDO!!
Lara, I A
martedì 16 marzo 2010
modelli in cartoncino
Castello
I primi castelli nacquero tra il IX eil X secolo e diventarono subito il simbolo del medioevo. Furono costruiti per difendere i contadini e gli abitanti delle zone rurali dagli attacchi degli invasori. Il castello di solito era costruito su un’altura, con intorno aspri dirupi o un fossato. Si accedeva al castello tramite un ponte levatoio. Era formato dal maschio, un edificio per la residenza del castellano ed altre strutture.
Abbiamo realizzato il modello di un castello di carta sperimentando il “lavoro cooperativo”. Ognuno di noi ha costruito un elemento che abbiamo poi assemblato fino ad ottenere il prodotto finito.
abbiamo compreso che con il contributo di tutti si può perseguire un obiettivo comune ed ottenere dei risultati.
E adesso tutti insieme cantiamo….
“oh che bel castello marcondiro ndiro ndello,
oh che bel castello marcondiro ndiro nda”….
CLASSE IA
sabato 13 marzo 2010
L’orologio …. alimentare
Scopo di questo esercizio è la realizzazione di un “orologio alimentare”, utile per ricordare gli orari dei pasti e le pietanze che è opportuno consumare. Procurati un cartoncino bianco e uno colorato e, con un compasso, disegna 2 cerchi.
Per il primo cerchio:
1) Con una matita e un righello, dividi il cerchio in due metà. Ora dividi la metà superiore in 5 spicchi uguali,
2) Scrivi, su ciascuno spicchio, i seguenti orari:7.00 – 10.00 – 13.00 – 17.00 – 20.00. Nella metà inferiore, invece, scrivi “riposo”;
3) Sotto la dicitura ore 7.00 scrivi prima colazione, quindi i seguenti alimenti: “latte, biscotti, marmellata, frutta”. Per gli altri orari: ore 10.00, primo spuntino (un frutto o un succo di frutta); ore 13.00, pranzo (pasta, carne o pesce o formaggi o insaccati, verdura e frutta); ore 17.00, merenda (un panino piccolo con marmellata o uno yogurt magro alla frutta); ore 20.00, cena (pasta in brodo, latticini o pesce, verdura e frutta).
Per il secondo cerchio :
1) Con delle forbici ritaglia una finestrella delle dimensioni di uno degli “spicchi” presenti sul cerchio, in modo che si possa leggere il testo sottostante una volta che i cerchi saranno sovrapposti;
2) Sovrapponi questo cerchio al primo, fissando i due cerchi con una clip, in modo che i due cerchi siano liberi di ruotare in modo indipendente. In questo modo, ruotando il cerchio superiore, appariranno per i vari orari gli alimenti necessari perché ciascun pasto possa considerarsi completo.
mercoledì 10 marzo 2010
Il concetto di diversità è molto difficile da spiegare. Attraverso le letture fatte in classe e lo studio della storia abbiamo capito che spesso la diversità può essere una cosa, una persona a noi estranea o, come molte volte ci esprimiamo nella quotidianità, “ciò che è nuovo è diverso”. Molte volte ciò che ci fa paura lo definiamo diverso. Essere diverso significa però anche essere originale, che si distingue dagli altri. È considerato diverso, ad esempio, chi non segue la moda, chi è più povero o più ricco, chi ha il colore della pelle diverso dal nostro o chi non si sente di fare un’azione seguendo semplicemente gli altri. Diverso è chi ha una storia differente dalla nostra. Per diverso si intende anche chi viene escluso dal gruppo perché magari ha caratteristiche, anche minime, lontane dalle nostre. A volte però l’essere “troppo” diversi può diventare un fattore che fa allontanare le persone. Eppure la diversità è il bello del mondo, è la varietà di tutti noi, perché grazie ad essa possiamo confrontarci, discutere, sorridere delle differenze e allargare i nostri orizzonti in una società difficile come quella di oggi. La diversità può quindi essere letta non come un fattore negativo ma al contrario come un arricchimento. Classe 3^B
martedì 9 marzo 2010
La maschera di ferro 2
In Francia governa Luigi XIV, mentre a Parigi il suo popolo muore di fame. I Gesuiti ,per Luigi costituirono, un grave pericolo. il Re incarica l’ex- moschettiere Aramis,di scoprire l’identità del generale dei Gesuiti. Aramis,poi chiama i suoi vecchia amici,Athos,Portos e D’Artagnan , per dire loro che lui era il capo dei Gesuiti e chiedergli se lo volevano aiutare a sostituire il Re .Pathos aderisce immediatamente al piano. Dopo accettò anche Athos,che ha un odio profondo contro il Re , perché ha fatto uccidere il figlio Raoul , per prendersi la sua fidanzata,Cristine,che poi si impicca. Invece D’Artagnan non aderisce,perché lui è il capo dei moschettieri e protettore del Re,quindi voleva restargli fedele. Il piano di Aramis è molto ambizioso :si tratta di sostituire il Re con il suo gemello Filippo,rinchiuso da tanto tempo in una prigione e costretto a portare una maschera di ferro. Il piano inizialmente sembrava funzionare, ma durante la sostituzione qualcosa va storto e D’Artagnan individua il capo. I 3 moschettieri riescono a fuggire ma Filippo rimane tra le mani del fratello che lo fa imprigionare nuovamente. D’Artagnan ,intenerito dal modo di fare di Filippo,si unisce ai 3.I 4 poi liberano Filippo,e vengono intrappolati dal Re e dai suoi soldati. Invece di arrendersi,loro ,decidono di combattere ma prima incrociano le loro spade e dicono:-“Uno per tutti,tutti per uno”-.Nel terribile combattimento , D’Artagnan , tenta di proteggere Filippo, e muore accoltellato dal Re. In realtà Luigi e Filippo erano figli di D’Artagnan e la Regina Anna d’Austria. Mentre D’Artagnan muore,i 3 effettuano lo scambio . Filippo diventa Re con il nome di Luigi XIV. Luigi viene perdonato e viene allontanato dalla Corte. I 3 moschettieri,vengono nominati consiglieri del Re.
Adesso vorrei fare dei commenti su questo film.
Questo film,ha catturato la mia attenzione, sia per il cast(Il nome dei personaggi sono sull’immagine in alto a sinistra) e sia perché mi ha fatto capire meglio l’assolutismo monarchico. Esso non risponde alla realtà storia ,infatti,D’Artagnan non era il padre del Re Luigi e di Filippo e anche perché Luigi XIV non aveva un fratello gemello.
La scena che mi ha colpito di più è stata quella di D’Artagnan che si è ucciso per salvare il figlio. Per me questo significa che lui(D’Artagnan) era pentito di aver tenuto prigioniero per lunghi anni Filippo,questo è l’amore di un padre!
Cristian Lepore 2° A
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Informazioni personali
- I.C. "J. Stella"
- Scuola intitolata a Giuseppe Stella, nato il 14 giugno 1877 in "casa Stella" nel centro storico di Muro Lucano. Partì per New York dal porto di Napoli, il 1° marzo del 1896;frequenta la "Scuola d'Arte " a New York e riproduce volti e personaggi di immigrati e acquisisce così la fama di ottimo illustratore. Nel 1909, dopo 13 anni, ritorna a Muro Lucano dove le immagini candide della sua infanzia gli riempivano l'anima "come uno strumento musicale di tutte le vibrazioni, di tutti i rumori grandi e piccoli, remotamente conosciuti". Viaggiando tra Napoli, Roma e Firenze conosce "i pittori futuristi" e a New York fu insignito del titolo di "primo americano futurista". Dipinse i grandi edifici, il traffico, i grigi paesaggi industriali, la caotica modernità che più volte rappresenta nelle sue opere sul tema del "Ponte di Brooklyn" : l'intreccio di forme e di linee e i colori notturni esprimono in modo simbolico e metaforico la sua "visione interiore".