mercoledì 10 febbraio 2010

La volpe e la cicogna

Una volpe invitò a cena una cicogna e le offrì un cibo liquido contenuto in un piatto. La cicogna, sebbene avesse molto appetito, non potè gustare nulla. Avendo essa invitato a sua volta la volpe preparò un vaso dal collo lungo pieno di cibo triturato. introducendo il becco, essa si saziava, ma la povera volpe, sebbene affamata, non potè toccare cibo. E poiché la volpe continuava inutilmente a leccare il collo del vaso, la cicogna le disse: “ognuno deve sopportare con rassegnazione ciò di cui ha dato esempio”.
L’ insegnamento è molto chiaro:se uno fa del male, c’è pericolo che lo subisca in ugual misura.
Da Fedro e la sua morale, Editrice Ponte Nuovo, Bologna


Una volpe invitò a cena una cicogna
che affamata trovò in una fogna
e finì per fare una “vergogna”.

Quella volpe di nome Rita
per nulla intenerita,
il pranzo le servì in un bel piatto
credendo che l’animale fosse matto;
allora la cicogna si bloccò
e riflettendo sussurrò:
“forse è meglio che io vada
perché lunga è la mia strada!”

La cicogna, organizzò, un po’ indignata,
un pranzo per la volpe scalmanata
e le offrì una velenosa liquirizia
per ricambiar la loro finta amicizia.

La volpe cattivella fece subito una corsa
dimenticandosi perfino della borsa .

Soddisfatta fu a quel punto la cicogna
per averla messa alla gogna,
alla volpe voleva dare una gran bella lezione
che accettare poteva, solo con rassegnazione.

Se uno fa del male
il rischio di subirlo sale.
V. Martina, B. Noemi I A, 2010